Prendo una pentola, metto l’acqua, metto il coperchio a pressione, accendo il fuoco . . . Non mi devo lamentare se a un certo punto scoppia e fa disastri . La sessualità umana è un po’ così : se la neghi prima o poi scoppia perché è una pentola messa sul fuoco . . . Da quando qualcuno si è inventato la castità come virtù indicandola come precondizione per esercitare la funzione sacerdotale si è innescata una baraonda di falsità e perversioni . . . Come sempre succede, chi ne fa le spese sono i poveracci che ci credono di poter sopravvivere alla negazione della sessualità . . . di fronte ai primi sintomi si vergognano, nascondono tutto e si infilano nel tunnel della perversione . . . La burocrazia ecclesiastica e giudiziaria non sa fare meglio che coprire le malefatte finchè riesce . . . per poi sputtanare i responsabili del reato sessuale quando la faccenda diventa troppo spessa . . . E’ quello che sta succedendo in questi giorni a Roma e dintorni . . . Udite udite : mettiamo alla gogna una ventina di preti e monsignori e che si fottano . . . Ma mi chiedo . . . come fa un essere umano minimamente pensante che sia possibile non farsi male accendendo il fuoco sotto una pentola a pressione . . .