27 LUGLIO 2024
ANIMAZIONE A SANTA CATERINA VALFURVA PER RICORDARE ACHILLE COMPAGNONI E I 70 ANNI DELLA CONQUISTA ITALIANA DEL K2 CON L’AMICO RENATO VERONA . . .
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IL CAPOGRUPPO DI FRATELLI D’ITALIA IN REGIONE LOMBARDIA ORGANIZZA UN CONVEGNO SULLA EVOLUZIONE DEL SISTEMA DI PRESA IN CARICO DEL CRONICO . . . RELAZIONO COME COORDINATORE REGIONALE DEL DIPARTIMENTO DELLE POLITICHE SOCIALI DI FRATELLI D’ITALIA
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5 MAGGIO 2024
IN OCCASIONE DELLE ELEZIONI EUROPEE E AMMINISTRATIVE, CONFERENZA SUI DANNI DELLA PROPAGANDA DEI KOMPAGNI SU SEPARAZIONE, ABORTO, EUTANASIA, DROGALIBERA . . . QUI SOTTO LE SLIDES . . .
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8 MAGGIO 2020
. . . Con l’aiuto di tutti i colleghi medici, psicologi, assistenti sociali, infermieri, educatori, ostetriche dei consultori famigliari dell’azienda, abbiamo realizzato un servizio d’ascolto e di sostegno per cittadini e famiglie impegnati nella battaglia quotidiana di questo tempo contro il virus e le sue conseguenze.
In psicoterapia si dice che la richiesta di aiuto è già una guarigione a metà . . Quindi già il fatto di sollevare la cornetta e segnalare il proprio bisogno, di qualsiasi natura esso sia, indica una voglia, un desiderio di cambiamento, di reazione . . . E ogni telefonata che riceviamo, noi che sappiamo che importanza ha la richiesta d’aiuto, ci riempie il cuore di gioia e di speranza. . .
Se riusciamo a dare una risposta immediata bene, altrimenti ci facciamo lasciare nome, numero di telefono e trasferiamo il bisogno a chi riteniamo possa rispondere al meglio . . .
Prevediamo un progressivo passaggio da una richiesta di carattere e contenuto informativo ad una richiesta di sostegno che ruota intorno a due parole chiave, che se vengono pronunciate ci forniscono il segnale per passare dal triage all’approfondimento psicologico e le parole sono ANSIA e STRESS . . . Sono per uno psicologo quello che la velocità di eritrosedimentazione è il segnale della presenza di una infezione per il medico . . .
Il percorso in andata dallo stato percepito di equilibrio al malessere psicologico è standard : 1) la persona progressivamente rallenta o interrompe la comunicazione (reale o virtuale) 2) la mente escogita altri sistemi di comunicazione che in termine tecnico si chiamano SINTOMI che sono molto più costosi e meno efficaci della comunicazione simbolica e che a lungo andare aumentano il malessere anzichè diminuirlo . . . 3) L’ingaggio di qualsiasi sistema di cura è far fare a ritroso il percorso dal SINTOMO alla COMUNICAZIONE VERBALE.
Al telefono cerco di esplorare l’area sintomatica : è come visitare i diversi locali di casa, si comincia dalla camera da letto, se ci sono squilibri nel ritmo neurovegetativo : l’alternanza dei meccanismi di sonno e veglio, poi si passa in cucina : se ci sono variazioni nell’alimentazione, poi nel bagno : se ci sono variazione nelle funzioni di minzione, defecazione, cura della pulizia personale . . . poi nello studio, nella sala giochi, nella stanza di lavoro . . . per finire alla trasformazione delle relazioni sia di prima sia di seconda fascia . . . A volte basta una seduta (una telefona, una videochiamata) a riattivare l’interesse verso la comunicazione umana, altre volte il percorso è più lungo . . . e alla fine dell’emergenza può trasformarsi da un aiuto DA REMOTO ad un aiuto in STUDIO . . .
Io ne approfitterei . . . tanto più che lo paga la mutua . . .
20 MARZO 2016
. . . Ieri mattina mi telefona uno pseudogiornalista per avere un mio commento . . . Gli ho chiesto cosa avrebbe provato se avessero fatto una diagnosi severa al suo papà e se la fosse ritrovata su un giornale… Mi ha riattaccato . . .
Tangenti sanità: “Mantovani è depresso, liberatelo: deve curarsi con il volo in parapendio”
di SANDRO DE RICCARDIS
Richiesta della difesa dell’ex assessore che prescrive come terapia “tre uscite in parapendio biposto le domeniche di marzo e aprile”. Il giudice respinge: “Può ancora inquinare le prove”
“Un’esperienza di volo libero”. Dopo quaranta giorni a San Vittore, quasi tre mesi agli arresti domiciliari e diverse istanze di scarcerazione tutte rigettate, l’ex senatore ed ex vicepresidente della Regione Mario Mantovani ha chiesto nuovamente di tornare libero. Questa volta, con una proposta decisamente originale, “la necessità di una particolare terapia – scrive uno dei suoi legali, l’avvocato Roberto Lassini – sostanziantesi nel cosidetto “volo libero””. Secondo la difesa del politico, in carcere per una serie di appalti pilotati nella sanità lombarda e nel feudo elettorale di Arconate, “l’asprezza della misura cautelare ha profondamente segnato l’imputato, tanto da rilevarne allarmanti segnali contrassegnati da “un immaginario autolesionistico e suicidiale””.
L’avvocato allega la certificazione medica di uno psicoterapeuta, Angelo Carlo Garavaglia, solo omonimo dell’assessore regionale all’Economia, il leghista Massimo Garavaglia, imputato insieme a Mantovani. Il medico ha elaborato una teoria, come scrive sul proprio sito internet, sul “volo come cura della depressione endogena”. E avendo già in cura il politico ai domiciliari, ha redatto una consulenza che accompagna la richiesta di revoca della misura. “Le sedute bisettimanali per il mese in corso con il paziente è prevedibile che possano portare a qualche beneficio nel medio termine, mentre mi sembra necessario sostenere il paziente nell’immediato”, scrive lo psicologo.
Per questo, scrive, “propongo come coadiuvante del trattamento psicologico una esperienza di volo libero”. Garavaglia allega alla consulenza anche il suo brevetto di volo, e si propone di condurre in volo lui stesso l’ex senatore. Specifica di essere oltre che “psicologo e psicoterapeuta, anche pilota abilitato al trasporto di passeggeri con apparecchi privi di motore”, di aver “utilmente sottoposto a questa metodica per tre sedute, il più possibile vicine nel tempo, i pazienti in acuzie depressiva, ottenendo risultati estremamente positivi”, dato che “la pratica riattiva e stabilizza la produzione di adrenalina”. Ed ecco la proposta per l’ex senatore: “Compiere tre voli in parapendio biposto condotto dal sottoscritto presso il campo scuola di Suello, provincia di Lecco, le domeniche di marzo e aprile”.
Ma la proposta del dottor Garavaglia non ha avuto successo in tribunale. Il gup Gennaro Mastrangelo ha respinto la richiesta dell’imputato, e anche il pm Giovanni Polizzi ha espresso parere negativo alla revoca dei domiciliari. Mantovani – ha argomentato la procura – è solo sospeso dalla carica di consigliere regionale, e tornerebbe in carica appena gli arresti dovessero essere revocati. In più, può ancora inquinare le prove e reiterare il reato, conservando intatta la propria rete di relazioni e potendo concordare la linea difensiva con gli altri imputati.
1 MARZO 2016
800 CHILOMETRI PER ABORTIRE – IL 70% DI GINECOLOGI E INFERMIERI OBBIETTORI DI COSCIENZA
CARI AMICI,
E’ comparso stamattina sulla stampa dei compagni un articolo piccato in cui si lamenta che una donna ha dovuto fare 800 chilometri per trovare un ospedale in cui abortire, denunciando con sdegno che il 70% fra ostetriche e ginecologi sono obbiettori di coscienza.
Il risentimento è figlio di un falso credo che i cattivi maestri hanno seminato ad arte per decenni e che fortunatamente le donne, gli infermieri e i ginecologi hanno cominciato a ribellarsi : il luogo comune che abortire è come acqua fresca ed è come fare un normale intervento chirurgico.
Magari la falsa coscienza può autoconvincersi di questo . . . ma l’inconscio, il sostrato biologico registra che si tratta di sopprimere una vita e, anche senza volerlo entrano in funzione i meccanismi del senso di colpa inconscio.
La donna sottoposta al lavaggio del cervello dei cattivi maestri cerca di auto convincersi che ciò che ha fatto non è poi così terribile, ma questo non fa altro che INCISTARE l’evento luttuoso, e siccome nella mente quello che viene negato si ingigantisce, ecco a distanza di mesi o di anni che il fantasma esplode nella mente . . .
Il ginecologo e l’ostetrica che praticano l’aborto come un normale intervento chirurgico, non si accorgono che il loro inconscio lo registra invece come la soppressione di una vita . . . Non si avvedono di collezionare una serie di fantasmi nella mente che si trasformano inizialmente in burn out, fino a sfociare in sofferenze che interessano tutte le aree della personalità.
Ginecologi e infermieri, pur non essendo cresciuti alla scuola di Melanie Klein, hanno percepito la pericolosità dell’azione e vi hanno reagito con l’unico strumento di autotutela a disposizione . . .
E’ per questo che la decisione dell’obbiezione non solo deve essere rispettata, ma merita sempre più di essere studiata e compresa . . .